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Caseificio Basso, dare forma alla tradizione

I produttori locali DAO hanno in comune i tratti di chi fa della propria passione un lavoro, del territorio la propria casa.

Ognuno di loro ha un segreto per rendere ineguagliabile ciò che creano grazie alla loro abilità, fantasia e forza senza riposo. Grazie al loro lavoro, tengono vive le tradizioni perché ne proseguono la storia. Di più, prendono parte alla storia del loro territorio e la tramandano per darle nuova vitalità.

Caseificio Basso formaggi

Quanto vive una tradizione?

Ci sono storie che cedono il passo al tempo e cambiano i propri orizzonti. È faticoso mantenere le stesse caratteristiche negli anni, puntando però a migliorarsi. Soprattutto se si parla di formaggio!

Il Caseificio Basso ci riesce dal 1882.

Prima con Agostino, che inizia a trasformare il latte della sua mandria in ottimo formaggio. Durante l’estate, Agostino si trasferiva con le sue vacche nei pascoli della malga sul Massiccio del Grappa per produrre le sue forme. Sue e della montagna da cui prendono il nome.

Lì, otteneva due prodotti d’alpeggio che oggi fanno parte del patrimonio caseario veneto, il Bastardo del Grappa e il Morlacco del Grappa.

Il Bastardo del Grappa deve il nome più a leggende popolari che a certezze. Secondo alcuni, la denominazione riprende l’unione di tipi diversi di latte (di mucca, capra e pecora insieme). Per altri, è dovuto al metodo di produzione, in cui si riprende un po’ la lavorazione dei formaggi più freschi, un po’ quella dei formaggi più stagionati. Per i sostenitori dell’espressività popolare, però, potrebbe essere solo l’imprecazione del casaro davanti a un formaggio imprevedibile!

In inverno, poi, Agostino faceva ritorno in valle e proseguiva la produzione dei suoi formaggi all’interno di casa sua, trasformata in parte in caseificio.

Dopo di lui, il figlio Marco continuò e amplificò la produzione, che proseguì negli anni con Armando, figlio di Marco e nipote di Agostino. Una tradizione instancabile e fiera che segue lo scorrere del tempo, arrivata a oggi con Marco e Stefano, la quarta generazione di casari.

La stessa dedizione del padre, del nonno e del bisnonno, oggi si esprime attraverso le loro mani in tante forme: quelle dove la genuinità del latte italiano, veneto, asolano, acquistano un valore da mettere letteralmente sulla bocca di tutti.

Tutte le forme del Caseificio Basso

Non di solo Bastardo e Morlacco del Grappa vive il Caseificio Basso.

Nella loro produzione, spiccano anche altre eccellenze locali, come il formaggio Asolano e la caciotta di capra fresca, più dolce e delicata.

Per il suo Asolano, il Caseificio Basso utilizza solo latte veneto, proveniente dagli allevamenti dell’omonimo territorio ai piedi del Monte Grappa. È un formaggio con una stagionatura che va dai 90 ai 180 giorni: in questa finestra, le forme non smettono di essere rivoltate per favorire un’asciugatura della crosta a regola d’arte.

La maestria affinata in più di 130 anni di storia casearia di famiglia, permette al Caseificio Basso di ottenere un prodotto saporito, dalla pasta semi-dura, categoria casearia per la quale ha ottenuto in passato la medaglia d’oro al concorso Caseus Veneti.

Tags:prodotti locali