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Il Broccolo di Torbole, re dei due venti

Spesso le fiabe parlano di cavoli. Questa storia in particolare parla di un broccolo, della tradizione che lega le generazioni a un territorio e della riscoperta di un prodotto locale unico nel suo genere.

Una storia che nasce dalla voglia di Matteo di valorizzare l’identità locale grazie ai prodotti buoni e in armonia con l’ambiente in cui li fa crescere. Rispetto, cura e impegno che nel gruppo DAO mettiamo in ogni scelta.

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Il Broccolo di Torbole è un ortaggio viziato. Per crescere, preferisce gli orti compresi nel chilometro tra Torbole e Linfano dove, affacciato sulle sponde meridionali del Garda, si gode il clima mite del lago. I suoi migliori amici sono il Pelér e l’Ora, due venti che si alternano durante la giornata, da nord e da sud, e soffiano sul broccolo proteggendolo dalla brina e dal ghiaccio.

Una danza della natura che permette alle infiorescenze di restare asciutte, anche nel mezzo dell’inverno trentino.

Il Broccolo di Torbole è anche una pianta da difendere e valorizzare, un tempo coltivata da poche famiglie di ortolani e in poche unità. Grazie al passaggio delle sementi di generazione in generazione, il broccolo torbolano è giunto fino a noi, portato dalle campagne veronesi nel Seicento per incontrare il microclima ideale in cui continuare a svilupparsi.

La coltivazione del Broccolo di Torbole

La messa a coltura dei suoi semi rosso scuro inizia intorno a giugno e necessita di stuoie umide per schermare il seme dal calore del sole. Quando le prime foglie fanno capolino, tra luglio e agosto, le piccole piante vengono spostate nei solchi preparati nei campi. Questo procedimento è la messa a dimora, che fino a qualche anno fa era svolta come vuole la tradizione, a mano.

Terminato il trapianto dei germogli, non resta che aspettare l’arrivo di novembre per iniziare a raccogliere la “brocola”, il piccolo cuore tondeggiante, di colore giallognolo.

Il broccolo di Torbole è presente da generazioni nella storia locale, ma fino a qualche tempo fa rischiava di scomparire, destinato solo ai piccoli orti di famiglia e al consumo casalingo. Per fortuna, nella tutela della tradizione agricola del nostro variegato territorio e dei suoi prodotti, si è unito anche Matteo.

I broccoli dell’Azienda Agricola Briosi, qualità da Slow Food

Matteo Briosi ha deciso di riprendere la coltivazione di questo antico ortaggio per dare seguito a una tradizione famigliare e difendere le eredità gastronomiche che ci circondano.

È il volto dell’Azienda Agricola Briosi dal 2012, quando ha deciso di prendere in mano il lavoro in campagna da dove nonno Riccardo l’aveva lasciato. La passione per i prodotti della terra è cresciuta durante le giornate passate nei campi, in estate, fino a diventare un impegno a tempo pieno.

Nei terreni di famiglia, oggi Matteo produce frutta e verdura a chilometro zero, in modo attento e rispettoso dell’ambiente. Ricerca le varietà che meglio si esprimono nel clima del Garda trentino e le cresce con tecniche a basso impatto ambientale, come reti di protezione dalla pioggia o da insetti troppo golosi. In questo modo, si impegna a ridurre al minimo l’uso di prodotti fitosanitari.

L’Azienda Agricola Briosi fa crescere anche sei varietà di uva da vino, quattro tipi di olive per olio spremuto a freddo, oltre a patate, cavoli cappuccio, verze e diverse varietà di ciliegie, che l’indulgenza del clima gardesano fa raccogliere in anticipo rispetto ad altre presenti in regione.

Matteo è soprattutto uno dei pochi orticoltori a proseguire la semina del Broccolo di Torbole. In luglio e agosto, mette a dimora in campo aperto dalle 30 alle 50 mila piante, che raccolte da novembre a febbraio. La raccolta avviene a mano, tutti i giorni: fila per fila, Matteo cerca e sceglie i broccoli con la maturazione perfetta, guardando e toccando ogni ortaggio.

Briosi broccolo di Torbole

Questo prodotto è diventato il fulcro di un progetto di tutela della biodiversità locale, culminata con la certificazione di Presidio Slow Food. La Brassica oleracea Botrytis, infatti, è una specie a sé all’interno della grande famiglia dei cavoli-broccoli. Con il tempo, ha perso alcune caratteristiche più comuni per acquisirne altre migliori, che ne hanno ingentilito il sapore.

Dolcezza in cucina: come gustare il Broccolo di Torbole

Per le sue proprietà, cittadini, produttori e ristoratori locali hanno deciso di salvaguardare questo ortaggio attraverso la creazione del Comitato del Broccolo di Torbole. Per diffondere la tradizione agricola locale e le caratteristiche di questa eccellenza autoctona, organizzano un appuntamento annuale che ruota attorno al protagonista che gli dà il nome. A metà gennaio, la Festa del Broccolo di Torbole ospita infatti buongustai, appassionati e curiosi che desiderano conoscere e assaggiare i piatti della cucina locale a base di broccoli, anche rivisitati da grandi chef.

Al palato, il Broccolo di Torbole è dolce, delicato, molto apprezzato nelle ricette a base di selvaggina e pesce di lago. Può essere consumato cotto a vapore, lesso o crudo come contorno, ma il suo gusto unico lo rende perfetto anche per gli abbinamenti più insoliti.

In alcune proposte gastronomiche trentine si abbina alla carne salada, al luccio o al coregone, in compagnia di salsicce o con le polpette. Tagliato a tocchetti, si può friggere oppure conservare sotto sale.
E del broccolo di Torbole si utilizzano anche le lunghe foglie: sbollentate, si aggiungono alle zuppe o nella preparazione degli gnocchi.

Il Broccolo di Torbole dell’Azienda Agricola Briosi è presente nei nostri punti vendita nel suo periodo di raccolta, da novembre a febbraio. Ci impegniamo a fartelo trovare nel tuo punto vendita Conad di fiducia, perché da sempre sosteniamo chi coltiva con cura e passione ciò che vogliamo continuare a condividere.

La qualità dei nostri prodotti è il risultato dell’impegno di un’intera filiera.
Ecco come la portiamo fino a te.

Tags:prodotti locali