Caricamento in corso ...
Caricamento in corso

Miele Edi Marcolla, un mondo su due paia d’ali

Lavorare con i produttori locali significa anche collaborare per la tutela del territorio, accrescerne la consapevolezza grazie al racconto delle filiere che lo attraversano e cercare di salvaguardarlo per il futuro.

Con la nostra rete cooperativa raggiungiamo e coinvolgiamo tante realtà che valorizzano i nostri luoghi, perché mettono una parte di territorio nei prodotti che creano.

L’apicoltura di Edi Marcolla ne è un esempio: dedizione e natura non potevano dare frutti più dolci del suo miele.

raccolta miele Edi Marcolla api

Dal legno alle api

Ciò che accomuna le passioni genuine è che spesso sono inspiegabili. Come quella di Edi Marcolla per le sue api: nasce da una curiosità d’infanzia e da una piccola consuetudine che con il tempo si trasforma nel lavoro di una vita.

Lungo il tragitto che lo separava da scuola, lo sguardo di Edi veniva rapito dai colori delle tante cassette allineate nei prati circostanti, rifugio e regno di chissà quali sciami operosi. Tanto è bastato a far crescere in lui prima l’interesse per il legno e la sua lavorazione, poi l’amore per le api.

Presto Edi ha unito l’esperienza in questi due mondi: oggi costruisce da solo tutto il necessario per l’alveare e forma le famiglie che abiteranno le sue arnie a partire dalla selezione delle api regine.

Così piccole, così essenziali

A Vigo di Ton, in Val di Non, Edi Marcolla Api e Miele è una piccola apicoltura di montagna. Nella sua attività quotidiana, Edi si occupa personalmente della salute delle sue api, dello spostamento delle arnie e del processo di estrazione del miele, dalla smielatura dei favi al confezionamento dei preziosi vasetti.

Ha a che fare con animali piccoli, ma questo non implica una minore fatica e responsabilità.

Il lavoro dell’apicoltore segue i ritmi naturali, che fanno letteralmente il bello e il cattivo tempo per il futuro miele; ma è anche minacciato dalle abitudini della società odierna. Nel suo piccolo, Edi si impegna a salvaguardare le api in quanto anelli essenziali nella catena del nostro ecosistema e della biodiversità.

Tre quarti delle colture dipendono in gran parte dall’impollinazione, un processo naturale che sostiene la resa di più di 80 tra le coltivazioni più frequenti, come mele, fragole, cipolle, pepe, caffè e cacao.

Edi colora prati e boschi delle valli trentine con le sue arnie, portando le api dove possono trovare fiori e piante da cui prelevare nettari e melata. In media, ogni ape visita circa 7mila fiori al giorno. Perché produca un chilo di miele, servono circa 4milioni di visite floreali!

Una filiera di luce e dolcezza

Nel suo laboratorio a Vigo di Ton, Edi svolge la raccolta del miele rispettando il duro lavoro delle sue api.

Nei melari nelle arnie, prima controlla i favi, vere e proprie costruzioni di cera formate da celle esagonali dove le api operaie depositano miele e polline. È bene che le celle del favo siano quasi completamente chiuse dal sottile strato di cera che evita la fermentazione degli zuccheri.

Poi, con l’apiscampo facilita il ritorno delle api al proprio nido per iniziare il prelievo dei melari il pomeriggio successivo. Un bancale di melari alla volta viene trasportato in laboratorio, dove ha inizio la cosiddetta disopercolatura dei favi: è la fase in cui le piccole celle vengono aperte e il miele vede la luce.

L’estrazione del miele dalle celle è affidata a uno smielatore meccanico, il recipiente cilindrico che, grazie alla forza centrifuga e con velocità regolabili, raccoglie il miele sul fondo del serbatoio di acciaio. Da qui, tutto il prodotto passa attraverso un filtro a maglie larghe e un altro a fori più stretti, fino al decantatore.

Il miele estratto rimane a riposo per circa un mese. In questo periodo, ogni impurità si deposita sul fondo o affiora in superficie, lasciando nel mezzo un prezioso strato, pronto da riscaldare a 30°/35°C. Questa operazione scioglie i cristalli naturalmente presenti nel miele e anticipa il confezionamento.

Anche questa fase avviene sotto gli occhi attenti di Edi e passa attraverso le sue mani: dalla dosatrice automatica, i vasetti arrivano a lui che ne chiude le capsule e infine li etichetta e sigilla. In questo modo, il gusto dei suoi prodotti può essere più facilmente ricondotto a lui, alla sua attività e alle sue api.

Miele Edi Marcolla vasetti 6

Grazie ai suoi viaggi intorno al Trentino, le api di Edi portano nel loro miele le caratteristiche dei luoghi che visitano. Tra i suoi prodotti spiccano il Miele di Fiori di Bosco, dal gusto dolce e delicato, ma unico per ogni vasetto. Dalle colline alle montagne, infatti, il suo miele di fiori deve il proprio sapore alle diverse zone di produzione.

C’è poi il Miele di Melata, che non viene prodotto a partire da nettari ma da altre sostanze prodotte dalle foglie di abeti rossi, pini, querce, tigli e aceri. Anche questo prodotto è ricco di sostanze nutritive benefiche e il suo colore scuro si abbina alla consistenza molto densa, che regala allo stesso tempo un sapore dolce e amaro.

Tags:prodotti locali